La maggior parte delle colture orticole cresce senza problemi con un pH debolmente acido tra 6,0 e 6,8 o neutro. Esistono alcuni ortaggi con esigenze particolari e per questo motivo potrebbe essere necessario “correggere” il pH del terreno per adattarlo al tipo di coltura.
Il terreno con un pH compreso tra 6,8 e 7,3 è considerato neutro e rappresenta il terreno ideale per le coltivazioni orticole. Molti dei microelementi riescono ad essere assorbiti in modo ottimale in questo tipo di terreno, cosa che non avviene nei terreni acidi o alcalini.
Il terreno con un pH acido (valori compresi tra 5,5 e 6,0) generalmente è poco fertile. L'attività dei batteri e dei funghi, organismi essenziali per la decomposizione delle sostanze organiche sono impedite. Elementi quali il calcio e il magnesio sono insolubili e quindi inutilizzabili dalle piante.
Si può aumentare il pH incorporando della calce nel terreno, operazione da eseguire prima della vangatura e da ripetere ogni 2-3 anni.
Il terreno con un pH alcalino (valori oltre 8,5) generalmente è argilloso. L'attività dei batteri e dei funghi, organismi essenziali per la decomposizione delle sostanze organiche sono impedite. Elementi quali il ferro, lo zolfo e il potassio sono insolubili e quindi inutilizzabili dalle piante.
Si può ridurre il pH incorporando letame e compost in dosi medio alte o in casi estremi del gesso nel terreno.